27 Mag

Il Seme

44_365Dedicato a chi nella propria vita si occupa di semina, che sia in un campo o in un essere umano in crescita

Dedicato a chi non smette di seminare dentro di sé, sognando nuove fioriture

E a chi non ha paura del vuoto…

Nelle parole di Clarissa Pinkola Estès….

Il seme nuovo

è fiducioso.

Si radica nel profondo

nei luoghi

che sono

più vuoti.

19 Mag

Fiori

fioriE’ con gratitudine che recido il loro gambo in questi giorni primaverili, contenta che il giardino mi offra colori e forme da combinare.

E nel gesto ritrovo il pensiero (chi me l’ha detto?) che il taglio consente all ‘”anima” del fiore di liberarsi nell’aria.

Metterli nel vaso è un piccolo rito, che prepara alla giornata.

Offrirli ai sensi altrui, un leggero piacere condiviso.

Hai mai pensato quanto i fiori aiutano nella vita?

03 Mag

Quando il potere della musica incontra la scuola

800, adolescenti, sorridenti, che salgono a gruppi sul palco, cantano insieme, fanno musica, partecipano con entusiasmo, seguono adulti appassionati e competenti che li dirigono, uniscono le loro voci per un fine comune e per una realizzazione che tocca il cuore…

E’ la rassegna di cori scolastici che da molti anni coinvolge le scuole della penisola e cresce sempre più.

Conosciamo il potere della musica, meno conosciuto, almeno per me, è lo straordinario potere di questo connubio: Musica, buona musica e Scuola. Un connubio dove le individualità, grandi e piccoli, timidi ed estroversi, ricchi e poveri, trovano un posto, tutti, e vivono la possibilità di trascendere sé in una, ormai rara, esperienza comunitaria positiva.

In quest’epoca di sdraiati e passioni tristi, una botta di vitalità (che rimane presente, per giorni, provare per credere) e una profonda iniezione di speranza.

Grazie alla Musica e grazia alla Scuola.

22 Apr

Amicizia

amiciziaSarà a causa dei giorni pasquali trascorsi con famiglie amiche, sarà per questi stessi giorni di condivisione con una sorella dell’anima con cui sto lavorando…. Non posso esimermi dal riflettere un momento sul valore dell’amicizia, su questa essenziale forma d’amore presente nelle nostre vite che indica, come dice Mancuso riferendosi al termine greco philia, quella fusione tra anime per cui “la sua traduzione usuale con ‘amicizia’ ne rende solo in parte il contenuto (vi andrebbero affiancati termini come “alleanza, comunione, affettuosità”) (V. Mancuso, Io amo, 2014).

Che siano ‘amici dell’anima’, cioè vicini a quella zona interiore dove incontriamo la nostra essenza, la parte più profonda, vera e autentica….che siano relazioni più periferiche, installate nella parte più esterna della nostra vita e della nostra personalità…. Tutte contribuiscono al nostro cammino, attraverso questa meravigliosa alchimia di intrecci dove, grazie all’Altro, all’incontro, alla scoperta e pure alla difficoltà, scopriamo noi stessi e il nostro unico, personale percorso dell’anima.

E tu? Da chi sei accompagnato? Quale amico ha accesso alla tua zona intima ed essenziale?

Se ti prendi un momento, magari il tuo cuore può per qualche istante riconoscere questo valore e prendere un po’ di spazio….

05 Apr

Collaudo della primavera

woodpecker_into_the_woodsLui canta. O chiama.
Lui nasce imparato al canto.
Al canto e al volo. Sa buttarsi dal ramo
con fede. Una forza conduce
sostiene. Una forza pilota.
Lui la conosce.
Lui ne fa parte.
Lui la produce.
Volando
fa il cielo. Cantando
fa la voce del Dio
uccellatore. Sul ramo
ora Dio con piccoli scatti
collauda la primavera
fino alla cassaforte
del fiore. Prega.
Lo fa con il colore.
Lo fa con la luce.

Mariangela Gualtieri (da “Bestia di gioia”, Einaudi 2010)

18 Mar

Mi connetto di meno

disconnect
Bambini che invitano il genitore a lasciar da parte il cellulare…(”mamma, siamo a tavola!”)

Adulti seduti al ristorante, ognuno con la propria connessione, nel mezzo la tavola.

Coppie che passano il tempo a verificare suoni e notifiche in arrivo (“a quest’ora sei online? Con chi stai chattando?”)

Colpisce che le persone raccontino l’esperienza di riappropriarsi di spazi di pensiero, di relazione, di comportamento a causa di una ‘perdita di connessione’ forzata.

E lì, dopo il panico iniziale, ci si accorge di come è cambiata la vita.

E se lo facessimo come esercizio scelto e volontario?

Se, dopo ‘mi illumino di meno’, ‘mi connetto di meno’, semplicemente per percepire la differenza e accorgermi, con un pizzico in più di consapevolezza, cosa ne è della mia Presenza, dove va la mia Attenzione, quali sono gli effetti sulle Relazioni e sulla Vita?

Provare per credere.

11 Mar

Il valore delle domande…. anche per i genitori

legamiMi giungono racconti delle difficoltà dei genitori di aderire a iniziative come il pedibus dove i ragazzi o bambini, con alcuni punti di riferimento adulti, possono percorrere autonomamente la strada fino alla scuola.

Incontro gli sguardi di mamme preoccupate all’idea che il proprio figlio vada da solo a scuola alle medie…

(A volte sono gli stessi genitori che non si sono posti nessuna questione o domanda riguardo al fatto che ‘quella’ scuola sia per impostazione, visione, principi, quella giusta, corrispondente a ciò che si ritiene importante per lo sviluppo del proprio figlio.)

Ciò che prevale è la questione della sicurezza, in svariate forme.

Rifletto sui ‘sì che aiutano a crescere’, come qualcuno ha espresso parafrasando i più famosi ‘no’.

Se l’educazione comporta fra le principali faccende il definire dei confini entro i quali si ‘gioca il gioco’, si e no compresi….

se è sacrosanto e indispensabile avere cura di questa delimitazione, tenendo conto del contesto, della protezione, delle incertezze e delle paure….

Sarà necessario anche chiedersi che spazio di esplorazione voglio e posso offrire a mio figlio?

Quale ‘gioco’ permetto o propongo perché possa sviluppare capacità e competenze che reputo importanti per l’adulto che sarà?

Fermiamoci a riflettere, poniamoci qualche domanda, magari mentre siamo a una di quelle feste super organizzate con efficienti animatori dove i bambini si divertono tanto.

25 Feb

Professoressa, come si immagina di appassionare mio figlio alla sua materia?

domande

La domanda, posta con rispetto e reale interesse, mi è arrivata spontanea.

Ero, dopo alcuni minuti di monologo con questa insegnante che mi vedeva per la prima volta, un po’ stufa del solito andamento: un elenco delle cose buone e meno buone, di ciò che funziona e ciò che non funziona, del ragazzo in oggetto.

Mentre ascoltavo alcune domande scorrevano nella mente: mi chiederà qualcosa? Le interesserà sapere cosa penso del futuro di mio figlio, in relazione al percorso con lei? Potrà mai arrivare una domanda…che so… lei signora cosa vede in suo figlio in questo inizio? Cosa si aspetta da me e dall’insegnamento della mia materia?

La risposta è retorica. No, non esiste la possibilità perché non abbiamo costruito una cultura del dialogo, tra famiglia e scuola, dove le domande possono avere spazio e valore.

Le domande che aprono….vie, scambi, conoscenze.

Continuiamo con la cultura delle barricate, tu insegnante di là, io genitore di qua. E li fioriscono giudizi, pregiudizi, attacchi, difese…

Mentre decido che dirò lo stesso all’insegnante quanto mi piacerebbe che mio figlio si potesse appassionare a ciò che lei insegna e osservo come l’espressione della signora cambia (forse ha realizzato che sotto c’è un apprezzamento e rispetto…) penso che sarebbe così interessante creare un nuovo campo di comunicazione, trovare nuove vie per ‘costruire ponti’ tra scuola e famiglia che facilitino il passaggio dei ragazzi da un sistema all’altro, come dice una mia maestra Marianne Franke….

E dove le domande confermano il loro valore.

E aprono.

19 Feb

Psicologia…oltre la cornice?

psicologia1

Mi confronto regolarmente con giovani e giovanissimi che per svariate questioni approdano al mio studio e, altrettanto regolarmente, verifico con dispiacere come la cornice in cui inseriscono la psicologia, o la psicoterapia, sé stessi inclusi, è una cornice stretta, oppressiva, giudicante, condizionata da un passato giovane, che costringe fortemente il nostro sguardo

Non parliamo degli adulti.

‘Se sono qui è perché ho gravi problemi’, ‘non vado bene’ nella migliore delle ipotesi, ‘sono fuori di testa o matto’ in quelle più pesanti.

E, ancora, nella ipotesi più frequente, immagino di avere davanti un luuuuunghissimo tempo insieme, un graaaaaande investimento di tempo, energia, soldi.

Un po’ alla Woody Allen.

Ovviamente chi si rivolge al mio mondo è mosso da un problema o da una difficoltà. Ovviamente esiste per diversi la necessità di un lungo e continuativo percorso.

Ma se non fosse ‘solo’ così?

Se potessimo pensare alla psicologia come un luogo dove la nostra anima può ricevere ascolto, attenzione e cure, magari preventive, come accade per altre parti di noi esseri umani?

Se potessimo pensare ad una seduta di psicoterapia come un piccolo o grande viaggio, dove, accompagnati, esploriamo terre sconosciute, spinti sì da una necessità, ma una necessità che ci muove al servizio della nostra evoluzione?

Se potessimo pensare che torneremo a casa, come da qualsiasi viaggio, molto arricchiti magari, o magari un po’ affaticati o anche un po’ delusi, ma mai come eravamo partiti?? Diversi, nuovi, viaggiatori più consapevoli??

Buoni viaggi possibili.

11 Feb

Quel che è 

E’ assurdo

dice la ragione

E’ quel che è

dice l’amore

E’ infelicità

dice il calcolo

Non è altro che dolore

dice la paura

E’ vano

dice il giudizio

E’ quel che è

dice l’amore

E’ ridicolo

dice l’orgoglio

E’ avventato

dice la prudenza

E’ impossibile

dice l’esperienza

E’ quel che è

dice l’amore

Erich Fried

quelchee