18 Gen

PRATICA DI MINDFULNESS con Anna Fezzardi e Cristina Rigamonti dal 23 gennaio 2016 e seminari con dr. Gianluca Greggio

​​​​MINDFULNESS GENNAIO – MAGGIO 2016

Incontri mindfulness con Anna e Cristina:

sabato 23 gennaio 2016 9.30-11.00

giovedì 18 febbraio 2016 20.45-22.15

giovedì 5 maggio 2016 20.45-22.15

E’ richiesta la conferma della presenza e un contributo di €10 a incontro.

Incontri mindfulness con dr. Gianluca Greggio:

La mindfulness e la paura

venerdì 4 marzo 2016 17.00-22.00

La mindfulness e la tristezza

venerdì 8 aprile 2016 17.00-22.00

E’ richiesta l’iscrizione e un contributo di €60.

 

Studio Cristina Rigamonti – Via Piemonte,46 – Varese

Info: 3482916160 – www.cristinarigamonti.com/old

18 Gen

INIZI SISTEMICI – costellazioni e lavoro sistemico in gruppo con Cristina Rigamonti – sabato 30 gennaio 2016

sabato 30 gennaio 2016

INIZI SISTEMICI: costellazioni e lavoro sistemico in gruppo

conduce : dott.ssa Cristina Rigamonti

Sperimentare la visione sistemica significa entrare in un’avventura in cui ci permettiamo di:

  •          guardare ai problemi della vita con un nuovo sguardo e un nuovo punto di vista
  •          aprire non tanto a soluzioni ma appunto, a ‘inizi’ di processi di guarigione
  •          sviluppare la coscienza di uno spazio più ampio dove accogliamo le dinamiche nascoste delle relazioni umane e dei sistemi di cui siamo parte
  •          scoprire come il corpo sia un ‘campo sapiente’ che conosce molto più di ciò che crediamo di sapere
  •          sperimentare in modo diretto, sia come persone che costellano sia come rappresentanti, la potenza del campo fenomenologico
  •          vivere il gruppo e il beneficio che raccogliamo quando, superate le titubanze che ci separano, riconosciamo quanto è profondo ciò che ci accomuna e ci avvicina
  •          diventare più vivi!

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Il seminario si terrà dalle 9.30 alle 18.30, con pausa pranzo.

E’ previsto un ottimo servizio catering in sede (da prenotare).

Verrà assicurato lo spazio per 4 lavori individuali a cui è necessario prenotarsi.

E’ richiesta iscrizione ENTRO MARTEDI’ 26 gennaio 2016

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI RIVOLGERSI A

348 2916160 – info@cristinarigamonti.com/old

Via Piemonte 46, Varese

 

18 Gen

PERCORSO FORMATIVO: ‘Il corpo sapiente al servizio della relazione d’aiuto’ con Cristina Rigamonti il 20-21 febbraio 2016

Per operatori e professionisti che lavorano nell’ ambito della relazione umana e desiderano esplorare nuove forme del sapere corporeo e sistemico. La formazione è aperta anche a tutti coloro che hanno intrapreso percorsi formativi e/o terapeutici presso il mio studio interessati agli sviluppi della mia ricerca.

Il percorso si rivolge a psicologi e psicoterapeuti, educatori e insegnanti, medici e infermieri, a tutti coloro che accompagnano le persone in un processo di crescita e che desiderano arricchire la propria visione, esplorando possibilità e metodologie di intervento corporee, sistemiche e spirituali all’interno del setting individuale.

La relazione accade in un campo di conoscenza nel quale il corpo si colloca come essenziale antenna ricevente: la nostra capacità di leggere al tempo stesso l’incontro con sé e con l’Altro apre a una grande quantità di informazioni utili per orientare il cammino della persona con cui lavoriamo.

Molto di questo processo è affidato alla capacità di percepire senza giudizio: stare con il fenomeno così come si manifesta, recepire i più sottili segnali del corpo, dalle sensazioni alle emozioni, a pensieri e immagini che prendono forma, costituisce una fonte preziosa a cui attingere.

Pur consapevoli della necessità di avere riferimenti teorici e cornici di senso a cui rifarsi, si tratta al tempo stesso di ‘dimenticare’ nel qui ed ora della relazione per aprirci a esplorazioni che a volte sono precluse proprio dal conosciuto, dal pre-giudizio, dal risaputo.

Gli operatori della relazione non sono esenti da tale rischio; diventa importante mantenere aperto il campo della conoscenza grazie alla sperimentazione che il corpo sempre e di nuovo ci consente.

Possiamo affinare infatti giorno dopo giorno questa capacità, rendendo più fine e sensibile la possibilità, come diceva Jung, di rivolgere un occhio fuori e un occhio dentro, sviluppando la qualità della Presenza, quasi che la seduta, il colloquio, l’incontro con il cliente diventi un tempo meditativo.

Scegliere questo percorso non significa quindi abbondare i presupposti teorici di riferimento che hanno nutrito e sostenuto la crescita professionale, ma inserire questo sapere all’interno di una cornice più ampia che includa gli innumerevoli livelli dell’esperienza umana dal materiale fino al sottile, dal corpo all’anima intesi come indissolubile unità.

Obiettivi:

  • affinare la consapevolezza di sé e l’ascolto del corpo
  • esercitare la capacità di percepire fenomelogicamente, il contatto con il Qui ed Ora e la qualità della Presenza
  • sviluppare lo sguardo sistemico e la visione integrata di anima e corpo
  • acquisire nuovi strumenti e metodologie da impiegare nell’esercizio della propria quotidianità professionale (sedute terapeutiche, colloqui, counselling, lezioni….)

Requisiti per la partecipazione

E’ richiesta la partecipazione con un intento professionale, di applicazione delle nuove acquisizioni in un contesto di relazione. La disponibilità a lavorare su di sé è un requisito necessario, anche se il focus rimane quello della relazione d’aiuto e del facilitare processi di sviluppo con le persone. Il corso si avvale del gruppo come campo fondamentale di apprendimento. Sarà auspicabile la partecipazione a incontri di peer group tra un modulo e l’altro. Rifletteremo insieme sulla dimensione del gruppo, anche se gli approfondimenti metodologici riguarderanno specificamente la relazione a due.

Si intende vincolante la partecipazione all’ intero percorso.

E’ possibile prevedere un quinto incontro di follow-up e supervisione del percorso.

Moduli:

  1. CORPO E ANIMA, UNA VISIONE INTEGRATA

o   Il cristallo del corpo: guardare il corpo in chiave sistemica

o   Conoscere il corpo emozionale

o   Quando la visione si allarga: il corpo delle relazioni e il corpo transgenerazionale

o   Fisico e spirituale, insieme

  1. L’ORIGINALE APPORTO DELLE COSTELLAZIONI SISTEMICHE

o   Sistema e coscienza nello sviluppo umano

o   Incontrare il campo e il sapere implicito

o   Lo strumento di base: percepire senza giudizio

o   Come le immagini guariscono

  1. IL CONTESTO DI LAVORO COME CAMPO DI ESPLORAZIONE

o   Sentirsi nel giusto posto: l’attitudine interiore verso il cliente e il suo destino

o   Costruire il campo di lavoro

o   Pratiche che sostengono il processo

o   Il benessere dell’operatore

  1. NUOVE PRATICHE PER NUOVI ORIZZONTI

o   L’operatore che entra nel campo

o   Diversi supporti per mettere in scena

o   Visualizzare come strumento di lavoro

o   Lo spazio si allarga: quando la stanza non basta

Metodologia

I moduli prevedono un’alternanza di momenti teorici con momenti esperienziali: esercizi corporei, visualizzazioni, esperienze sistemiche in grande gruppo e in sottogruppi, scambi e sperimentazioni costituiranno gli ingredienti impiegati a seconda dello sviluppo del percorso e delle esigenze del gruppo.

Quando

Il percorso prevede 4 moduli nel fine settimana (è possibile inserirsi nel percorso fino al secondo incontro):

28 – 29 novembre 2015

20 – 21 febbraio 2016

2 – 3 aprile 2016

7 – 8 maggio 2016

Orari: sabato 9.30 – 18.30  e  domenica 9.30 – 12.30

18 Gen

LAVORO SUL TRAUMA A ORIENTAMENTO CORPOREO- Formazione continua dal 10-13 marzo 2016 condotta da Andrea Wandel

Formazione continua condotta da Andrea Wandel

Rinforzare la capacità di regolazione del corpo attraverso la connessione interiore con se stessi

Cosa significa “TRAUMA”?

Il termine “trauma” descrive l’esperienza di un avvenimento sopraffacente che può essere elaborato difficilmente o per nulla da chi lo vive. Spesso viene associato in modo immediato all’immagine del disturbo post-traumatico, disturbo che può derivare dalla mancanza di strumenti efficaci per l’elaborazione di episodi traumatici e che comporta, per le persone che ne soffrono, una continua e ripetitiva limitazione nella propria vita.

L’esperienza traumatica include fenomeni quali alto stato di stress permanente, iper-eccitabilità, irrigidimento senza impulso all’azione, stati depressivi di diverse intensità, stanchezza cronica, dissociazione associata a perdita di vitalità, ma anche l’incapacità di portare a termine le cose, flash backs e immobilità.

Ne risulta che il trauma viene trattato come una grave malattia. Nel suo senso profondo, invece, “trauma” non significa né malattia né disturbo.

“Trauma” descrive una ferita dove l’essere umano rimane incastrato in una sensazione di impotenza o dell’essere “in balìa di”. Anche quando l’evento è passato da tanto tempo, le sue tracce rimangono memorizzate nel corpo.

Integrazione del trauma

Grazie alla neuroplasticità del cervello abbiamo tuttavia la capacità di trattare un trauma nel migliore dei modi. Con l’aiuto di un ricercato lavoro corporeo, siamo in grado di muoverci attraverso il dolore emozionale e fisico e ritrovare l’accesso alla salute.

Per fare questo è necessario sviluppare la comprensione del linguaggio non verbale che esprime lo stato del sistema nervoso autonomo attraverso molteplici segnali corporei.

Riconquistare un sano e flessibile funzionamento di tale sistema non è però così semplice. Da una parte, la liberazione di queste vecchie memorie ancora immagazzinate nel corpo può provocare, sul piano del linguaggio non verbale reazioni di deattivazione che nel nostro contesto sociale sono difficilmente comprensibili.

Dall’altra, nel nostro mondo dominato dal mentale, questo linguaggio viene difficilmente riconosciuto come collegamento diretto con la saggezza del corpo o rimane per lo più a un livello inconscio.

È quindi necessario riconoscere che solo intelletto e volontà, intenti a capire e cambiare, non offrono gli strumenti sufficienti per portare a una vera soluzione.

Indiscutibilmente abbiamo bisogno del nostro intelletto per capire le differenti fasi di una reazione biologica ad uno stimolo estremo, ma serve un ascolto preciso attraverso il quale il corpo possa essere aiutato a trasformare le esperienze difficili.

Questo approccio permette lo sviluppo di maggiore flessibilità, una più ampia possibilità di scelta nel comportamento e nella capacità di percepire; dunque, maggiore salute e autodeterminazione.

Obiettivo della formazione

Obiettivo del percorso è formare operatori che comprendano e sappiano gestire il linguaggio non verbale e che possano sostenere, come abili traduttori dei segnali del corpo, persone traumatizzate nel processo di liberazione da memorie cellulari limitanti e di recupero di una vitalità che può essere espressa in modo più differenziato.

Quali competenze verranno formate nell’operatore?

Per poter invitare le forze di autoguarigione di una persona con un sistema nervoso autonomo altamente eccitabile a causa di un evento traumatico, è necessario che l’operatore sviluppi dentro di sé presenza, chiarezza e consapevolezza delle proprie reazioni corporee.

In questa attitudine risiede la condizione per creare uno spazio sicuro e salutare dove al cliente è offerta la possibilità di un nuovo orientamento.

Consapevole della forza di un risucchio traumatico, l’operatore deve avere in sé capacità che gli permettano di lavorare con il cliente su risorse che lo mantengano al bordo di questo vortice senza esporlo ad un nuovo confronto (ritraumatizzazione).

E’ importante inoltre che sviluppi la qualità dell’assenza di intenzione, e la capacità, se perduta, di tornare sempre nuovamente a questa chiara consapevolezza. Comprendendo i propri segnali corporei, sviluppa la padronanza nel creare un ampio spazio guaritore potendo offrire al cliente i più adatti punti d’incontro (meeting points), in modo che il suo sistema nervoso sensibile possa regolarsi.

In questo modo possono diminuire in modo naturale le reazioni eccessive di eccitazione del sistema nervoso autonomo che non sono più consone al presente.

Il regalo dall’esperienza di una traumatizzazione

Grazie all’esperienza traumatica vissuta, siamo consapevoli della grande vulnerabilità sempre presente; senza le adeguate risorse, essa rimarrebbe legata in eterno a stereotipate reazioni di difesa che inibirebbero le libere espressioni della vitalità.

Il lavoro sul corpo permette lo sviluppo di strumenti raffinati per navigare coscientemente attraverso le esperienze dolorose e poter liberare di nuovo le energie bloccate.

Siamo così all’interno di un processo di crescita personale profondo, che tocca anche il campo delle esperienze spirituali e con questo una nuova forma di comprensione e interazione con il creato.

Verranno approfonditi i seguenti temi:

  • Importanza dell’orientamento alle risorse e alla salute
  • Influsso dell’atteggiamento interiore dell’operatore sulla qualità del processo
  • Guida consapevole dell’attenzione
  • Il ruolo dell’osservatore/trice interiore nel lavoro sul trauma
  • Chiarimento delle percezioni dei confini a livello fisico, emozionale, mentale e spirituale
  • Teoria polivagale (Stephen Porges)
  • Lavoro con il modello SIBAMO
  • Modo di funzionamento del sistema nervoso autonomo
  • Comprensione della disidentificazione nel lavoro sul trauma
  • Dissociazione
  • Il significato del legame e dei vari tipi di attaccamento nel lavoro sul trauma
  • Sviluppo embrionale e riflessi
  • Traumi dello sviluppo e autoregolazione
  • Rallentamento e accelerazione nel lavoro sul trauma
  • Attivazione globale
  • Lavoro con i suoni, come accesso diretto, non-verbale, al sistema nervoso autonomo
  • Costellazioni di processi, di traumi
  • Conoscenza delle percezioni e pratiche meditative

Contenuti della formazione continua

  • Acquisizione di strumenti che consentono di approfondire la capacità di autoregolazione e di differenziazione delle percezioni umane
  • Traduzione dei segnali del sistema nervoso autonomo nel nostro viaggio dall’embrione fino all’età adulta in un linguaggio non giudicante
  • Integrazione del lavoro sistemico nel processo, così da invitare un cambio di prospettiva dalla patologia alla salute
  • Gestione delle capacità di percezione dei confini e della loro trasformazione in flessibilità
  • Acquisizione di sicurezza grazie all’allenamento della percezione dell’orientamento utilizzabile ovunque come “strumento per la salute”
  • Comprensione dei riflessi embrionali nei loro effetti fino all’età adulta
  • Capacità di riconoscere i meccanismi di regolazione come strategie di sopravvivenza e le loro possibilità d’impiego nel processo
  • Focalizzazione e attenzione utilizzabili nel quotidiano come consapevolezza della contemporaneità
  • Esercizi per l’integrazione delle differenti competenze percettive in un vissuto coerente
  • Pratica dell’ascolto senza intenzione al posto di un fare attivo
  • Lavoro per un processo attuale nel presente invece di ricercare cause o avvenimenti nel passato
  • Riconquista dell’energia vitale e sua integrazione nel flusso della vita.

Il percorso si base sull’impiego di un vasto sapere e di specifiche competenze sul metodo della risoluzione da trauma ad orientamento corporeo, includendo esperienza personale e lavoro di gruppo.

A chi è indirizzata questa formazione?

Il percorso si rivolge a operatori/trici delle relazioni d’aiuto in ambito medico, sociale, terapeutico, scolastico, di consulenza,  coaching, ecc. (medici, infermieri, ostetriche, psicologi, psicoterapetui, consulors, insegnanti, educatori, ecc.) e professionisti che lavorano con persone in situazioni di forte disturbo che sono alla ricerca della possibilità di affinare e differenziare le loro percezioni ed i loro interventi nel processo d’accompagnamento.

In particolare sono invitati professionisti che nell’esercizio della loro pratica desiderano trasformare i limiti e gli ostacoli che incontrano nell’esercizio del proprio lavoro e che conoscono i sentimenti ad essi connessi (senso di impotenza, grande sforzo e stanchezza, domande che ritornano, desiderio di trovare soluzioni, proeizioni…)

Benefici della formazione

  • qualifica professionale nel lavoro con persone traumatizzate
  • una spiccata consapevolezza per il fare e il non fare
  • nuova comprensione nell’accompagnamento di persone ipersensibili, che vivono con un
  • sistema nervoso ipereccitabile a causa di queste loro caratteristiche personali
  • rapporto e co-regolazione con clienti che hanno perso in passato la loro capacità di
  • autoregolazione
  • ulteriore sapere e ulteriori esperienze del lavoro sul trauma ad orientamento corporeo
  • collocazione professionale in un contesto di consulenza e cura
  • acquisizione di forza per persone che, per profonda convinzione interiore, lavorano con individui traumatizzati e profondamente disturbati
  • possibilità d’intervento dove la parola detta fallisce e sono necessarie altre forme di
  • comunicazione

Condizioni di partecipazione

Il percorso ha uno scopo formativo, il focus non è sulla elaborazione dei temi personali. Se durante il percorso emergono temi di carattere personale, esiste la possibilità di trattarli individualmente con sedute individuali con la conduttrice o le assistenti (le sedute non sono incluse nel percorso).

Per persone che non frequentano l’attività dei due centri, è richiesto un colloquio prima dell’inizio del percorso con una delle due organizzatrici.

Può essere utile, per chiarire temi personali, richiedere sedute individuali con Andrea Wandel o le due assistenti Renata Chianese-Hutter e Ari Albini Lafranchi.

Le sedute individuali non sono comprese nel costo della formazione.

E’ richiesta la partecipazione all’intero percorso.

Struttura della formazione

  • La formazione comprende 5 moduli di 3 giorni e mezzo l’uno nell’arco di un anno.
  • Tra un modulo e l’altro è consigliato  praticare in gruppi tra pari (peer-group).
  • E’ invitata l’applicazione con casi di clienti/pazienti/utenti/allievi.

DATE e LUOGHI

Modulo 1: 10 –13 marzo 2016    Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, I – 21100 Varese

Modulo 2: 19 – 22 maggio 2016  Centro Diurno, Capidogno, CH – 6802 Rivera

Modulo 3: 15– 18 settembre 2016 Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, 21100 Varese

Modulo 4: 3 – 6 novembre 2016  Centro Diurno, Capidogno, CH – 6802 Rivera

Modulo 5: 16 – 19 febbraio 2017  Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, Varese

ORARI

Giovedì 19.00 – 22.00

Venerdì 9.30 – 18.30 (con pausa pranzo)

Sabato 9.30 – 18.30 (con pausa pranzo)

Domenica 9.30 – 17.00 (con pausa pranzo)

Durante la pausa pranzo ci sarà la possibilità, se desiderato, di un catering organizzato.

Alla fine della formazione continua verrà consegnato un attestato di partecipazione.

Il training è limitato ad un massimo di 16 persone. La registrazione avviene secondo la data d’iscrizione.

La partecipazione è confermata solo dopo il pagamento della quota d’iscrizione di 350€

COSTO DELLA FORMAZIONE CONTINUA

2950€

Il pagamento è vincolante per tutta la formazione e deve essere effettuato anche in caso di assenza.

a) Il costo dei 2950€ viene pagato interamente prima del training.

b) dopo il versamento della quota di 350€, sono possibili 5 versamenti di 520€, da effettuarsi prima di ogni modulo.

In caso di disdetta prima dell’inizio della formazione:

– se il posto può essere sostituto da un’altra persona viene trattenuto  50€ come tassa amministrativa

– se il posto non può essere sostituto, la quota d’iscrizione di 350€ viene trattenuta.

La gestione amministrativa e la redazione delle relative ricevute verrà effettuata da Renata Chianese-Hutter.

CONDUZIONE: ANDREA WANDEL

Madre di due figlie adulte. Vive in Sudafrica e conduce seminari e formazioni a livello internazionale (www.andrea-wandel.com)

È Naturopata, formata in psico-chinesiologia e diagnostica regolativa (Dr. Klinghardt), terapia neurale, omeopatia, psicoterapia, costellazioni sistemiche,  risoluzione da trauma, craniosacrale biodinamico, ecc.

Oltre alla sua vasta attività come terapista e formatrice, Andrea Wandel conduce in Sudafrica, insieme alla sua sorella gemella Marion Wandel, un progetto imprenditoriale, dove integra il lavoro con trauma nella vita quotidiana (www.marea-marea.com).

ORGANIZZAZIONE ed INFORMAZIONI:

Per la Svizzera: Renata Chianese-Hutter, Email: info@centrovitae.ch, Tel: 079/501 99 51

Per l’Italia: Cristina Rigamonti, Email: info@cristinarigamonti.com/old, Tel: 348 2916160

ISCRIZIONE:

compilando il modulo scaricabile dal sito www.centrovitae.ch