Formazione continua condotta da Andrea Wandel
Rinforzare la capacità di regolazione del corpo attraverso la connessione interiore con se stessi
Cosa significa “TRAUMA”?
Il termine “trauma” descrive l’esperienza di un avvenimento sopraffacente che può essere elaborato difficilmente o per nulla da chi lo vive. Spesso viene associato in modo immediato all’immagine del disturbo post-traumatico, disturbo che può derivare dalla mancanza di strumenti efficaci per l’elaborazione di episodi traumatici e che comporta, per le persone che ne soffrono, una continua e ripetitiva limitazione nella propria vita.
L’esperienza traumatica include fenomeni quali alto stato di stress permanente, iper-eccitabilità, irrigidimento senza impulso all’azione, stati depressivi di diverse intensità, stanchezza cronica, dissociazione associata a perdita di vitalità, ma anche l’incapacità di portare a termine le cose, flash backs e immobilità.
Ne risulta che il trauma viene trattato come una grave malattia. Nel suo senso profondo, invece, “trauma” non significa né malattia né disturbo.
“Trauma” descrive una ferita dove l’essere umano rimane incastrato in una sensazione di impotenza o dell’essere “in balìa di”. Anche quando l’evento è passato da tanto tempo, le sue tracce rimangono memorizzate nel corpo.
Integrazione del trauma
Grazie alla neuroplasticità del cervello abbiamo tuttavia la capacità di trattare un trauma nel migliore dei modi. Con l’aiuto di un ricercato lavoro corporeo, siamo in grado di muoverci attraverso il dolore emozionale e fisico e ritrovare l’accesso alla salute.
Per fare questo è necessario sviluppare la comprensione del linguaggio non verbale che esprime lo stato del sistema nervoso autonomo attraverso molteplici segnali corporei.
Riconquistare un sano e flessibile funzionamento di tale sistema non è però così semplice. Da una parte, la liberazione di queste vecchie memorie ancora immagazzinate nel corpo può provocare, sul piano del linguaggio non verbale reazioni di deattivazione che nel nostro contesto sociale sono difficilmente comprensibili.
Dall’altra, nel nostro mondo dominato dal mentale, questo linguaggio viene difficilmente riconosciuto come collegamento diretto con la saggezza del corpo o rimane per lo più a un livello inconscio.
È quindi necessario riconoscere che solo intelletto e volontà, intenti a capire e cambiare, non offrono gli strumenti sufficienti per portare a una vera soluzione.
Indiscutibilmente abbiamo bisogno del nostro intelletto per capire le differenti fasi di una reazione biologica ad uno stimolo estremo, ma serve un ascolto preciso attraverso il quale il corpo possa essere aiutato a trasformare le esperienze difficili.
Questo approccio permette lo sviluppo di maggiore flessibilità, una più ampia possibilità di scelta nel comportamento e nella capacità di percepire; dunque, maggiore salute e autodeterminazione.
Obiettivo della formazione
Obiettivo del percorso è formare operatori che comprendano e sappiano gestire il linguaggio non verbale e che possano sostenere, come abili traduttori dei segnali del corpo, persone traumatizzate nel processo di liberazione da memorie cellulari limitanti e di recupero di una vitalità che può essere espressa in modo più differenziato.
Quali competenze verranno formate nell’operatore?
Per poter invitare le forze di autoguarigione di una persona con un sistema nervoso autonomo altamente eccitabile a causa di un evento traumatico, è necessario che l’operatore sviluppi dentro di sé presenza, chiarezza e consapevolezza delle proprie reazioni corporee.
In questa attitudine risiede la condizione per creare uno spazio sicuro e salutare dove al cliente è offerta la possibilità di un nuovo orientamento.
Consapevole della forza di un risucchio traumatico, l’operatore deve avere in sé capacità che gli permettano di lavorare con il cliente su risorse che lo mantengano al bordo di questo vortice senza esporlo ad un nuovo confronto (ritraumatizzazione).
E’ importante inoltre che sviluppi la qualità dell’assenza di intenzione, e la capacità, se perduta, di tornare sempre nuovamente a questa chiara consapevolezza. Comprendendo i propri segnali corporei, sviluppa la padronanza nel creare un ampio spazio guaritore potendo offrire al cliente i più adatti punti d’incontro (meeting points), in modo che il suo sistema nervoso sensibile possa regolarsi.
In questo modo possono diminuire in modo naturale le reazioni eccessive di eccitazione del sistema nervoso autonomo che non sono più consone al presente.
Il regalo dall’esperienza di una traumatizzazione
Grazie all’esperienza traumatica vissuta, siamo consapevoli della grande vulnerabilità sempre presente; senza le adeguate risorse, essa rimarrebbe legata in eterno a stereotipate reazioni di difesa che inibirebbero le libere espressioni della vitalità.
Il lavoro sul corpo permette lo sviluppo di strumenti raffinati per navigare coscientemente attraverso le esperienze dolorose e poter liberare di nuovo le energie bloccate.
Siamo così all’interno di un processo di crescita personale profondo, che tocca anche il campo delle esperienze spirituali e con questo una nuova forma di comprensione e interazione con il creato.
Verranno approfonditi i seguenti temi:
- Importanza dell’orientamento alle risorse e alla salute
- Influsso dell’atteggiamento interiore dell’operatore sulla qualità del processo
- Guida consapevole dell’attenzione
- Il ruolo dell’osservatore/trice interiore nel lavoro sul trauma
- Chiarimento delle percezioni dei confini a livello fisico, emozionale, mentale e spirituale
- Teoria polivagale (Stephen Porges)
- Lavoro con il modello SIBAMO
- Modo di funzionamento del sistema nervoso autonomo
- Comprensione della disidentificazione nel lavoro sul trauma
- Dissociazione
- Il significato del legame e dei vari tipi di attaccamento nel lavoro sul trauma
- Sviluppo embrionale e riflessi
- Traumi dello sviluppo e autoregolazione
- Rallentamento e accelerazione nel lavoro sul trauma
- Attivazione globale
- Lavoro con i suoni, come accesso diretto, non-verbale, al sistema nervoso autonomo
- Costellazioni di processi, di traumi
- Conoscenza delle percezioni e pratiche meditative
Contenuti della formazione continua
- Acquisizione di strumenti che consentono di approfondire la capacità di autoregolazione e di differenziazione delle percezioni umane
- Traduzione dei segnali del sistema nervoso autonomo nel nostro viaggio dall’embrione fino all’età adulta in un linguaggio non giudicante
- Integrazione del lavoro sistemico nel processo, così da invitare un cambio di prospettiva dalla patologia alla salute
- Gestione delle capacità di percezione dei confini e della loro trasformazione in flessibilità
- Acquisizione di sicurezza grazie all’allenamento della percezione dell’orientamento utilizzabile ovunque come “strumento per la salute”
- Comprensione dei riflessi embrionali nei loro effetti fino all’età adulta
- Capacità di riconoscere i meccanismi di regolazione come strategie di sopravvivenza e le loro possibilità d’impiego nel processo
- Focalizzazione e attenzione utilizzabili nel quotidiano come consapevolezza della contemporaneità
- Esercizi per l’integrazione delle differenti competenze percettive in un vissuto coerente
- Pratica dell’ascolto senza intenzione al posto di un fare attivo
- Lavoro per un processo attuale nel presente invece di ricercare cause o avvenimenti nel passato
- Riconquista dell’energia vitale e sua integrazione nel flusso della vita.
Il percorso si base sull’impiego di un vasto sapere e di specifiche competenze sul metodo della risoluzione da trauma ad orientamento corporeo, includendo esperienza personale e lavoro di gruppo.
A chi è indirizzata questa formazione?
Il percorso si rivolge a operatori/trici delle relazioni d’aiuto in ambito medico, sociale, terapeutico, scolastico, di consulenza, coaching, ecc. (medici, infermieri, ostetriche, psicologi, psicoterapetui, consulors, insegnanti, educatori, ecc.) e professionisti che lavorano con persone in situazioni di forte disturbo che sono alla ricerca della possibilità di affinare e differenziare le loro percezioni ed i loro interventi nel processo d’accompagnamento.
In particolare sono invitati professionisti che nell’esercizio della loro pratica desiderano trasformare i limiti e gli ostacoli che incontrano nell’esercizio del proprio lavoro e che conoscono i sentimenti ad essi connessi (senso di impotenza, grande sforzo e stanchezza, domande che ritornano, desiderio di trovare soluzioni, proeizioni…)
Benefici della formazione
- qualifica professionale nel lavoro con persone traumatizzate
- una spiccata consapevolezza per il fare e il non fare
- nuova comprensione nell’accompagnamento di persone ipersensibili, che vivono con un
- sistema nervoso ipereccitabile a causa di queste loro caratteristiche personali
- rapporto e co-regolazione con clienti che hanno perso in passato la loro capacità di
- autoregolazione
- ulteriore sapere e ulteriori esperienze del lavoro sul trauma ad orientamento corporeo
- collocazione professionale in un contesto di consulenza e cura
- acquisizione di forza per persone che, per profonda convinzione interiore, lavorano con individui traumatizzati e profondamente disturbati
- possibilità d’intervento dove la parola detta fallisce e sono necessarie altre forme di
- comunicazione
Condizioni di partecipazione
Il percorso ha uno scopo formativo, il focus non è sulla elaborazione dei temi personali. Se durante il percorso emergono temi di carattere personale, esiste la possibilità di trattarli individualmente con sedute individuali con la conduttrice o le assistenti (le sedute non sono incluse nel percorso).
Per persone che non frequentano l’attività dei due centri, è richiesto un colloquio prima dell’inizio del percorso con una delle due organizzatrici.
Può essere utile, per chiarire temi personali, richiedere sedute individuali con Andrea Wandel o le due assistenti Renata Chianese-Hutter e Ari Albini Lafranchi.
Le sedute individuali non sono comprese nel costo della formazione.
E’ richiesta la partecipazione all’intero percorso.
Struttura della formazione
- La formazione comprende 5 moduli di 3 giorni e mezzo l’uno nell’arco di un anno.
- Tra un modulo e l’altro è consigliato praticare in gruppi tra pari (peer-group).
- E’ invitata l’applicazione con casi di clienti/pazienti/utenti/allievi.
DATE e LUOGHI
Modulo 1: 10 –13 marzo 2016 Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, I – 21100 Varese
Modulo 2: 19 – 22 maggio 2016 Centro Diurno, Capidogno, CH – 6802 Rivera
Modulo 3: 15– 18 settembre 2016 Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, 21100 Varese
Modulo 4: 3 – 6 novembre 2016 Centro Diurno, Capidogno, CH – 6802 Rivera
Modulo 5: 16 – 19 febbraio 2017 Studio Cristina Rigamonti, Via Piemonte 46, Varese
ORARI
Giovedì 19.00 – 22.00
Venerdì 9.30 – 18.30 (con pausa pranzo)
Sabato 9.30 – 18.30 (con pausa pranzo)
Domenica 9.30 – 17.00 (con pausa pranzo)
Durante la pausa pranzo ci sarà la possibilità, se desiderato, di un catering organizzato.
Alla fine della formazione continua verrà consegnato un attestato di partecipazione.
Il training è limitato ad un massimo di 16 persone. La registrazione avviene secondo la data d’iscrizione.
La partecipazione è confermata solo dopo il pagamento della quota d’iscrizione di 350€
COSTO DELLA FORMAZIONE CONTINUA
2950€
Il pagamento è vincolante per tutta la formazione e deve essere effettuato anche in caso di assenza.
a) Il costo dei 2950€ viene pagato interamente prima del training.
b) dopo il versamento della quota di 350€, sono possibili 5 versamenti di 520€, da effettuarsi prima di ogni modulo.
In caso di disdetta prima dell’inizio della formazione:
– se il posto può essere sostituto da un’altra persona viene trattenuto 50€ come tassa amministrativa
– se il posto non può essere sostituto, la quota d’iscrizione di 350€ viene trattenuta.
La gestione amministrativa e la redazione delle relative ricevute verrà effettuata da Renata Chianese-Hutter.
CONDUZIONE: ANDREA WANDEL
Madre di due figlie adulte. Vive in Sudafrica e conduce seminari e formazioni a livello internazionale (www.andrea-wandel.com)
È Naturopata, formata in psico-chinesiologia e diagnostica regolativa (Dr. Klinghardt), terapia neurale, omeopatia, psicoterapia, costellazioni sistemiche, risoluzione da trauma, craniosacrale biodinamico, ecc.
Oltre alla sua vasta attività come terapista e formatrice, Andrea Wandel conduce in Sudafrica, insieme alla sua sorella gemella Marion Wandel, un progetto imprenditoriale, dove integra il lavoro con trauma nella vita quotidiana (www.marea-marea.com).
ORGANIZZAZIONE ed INFORMAZIONI:
Per la Svizzera: Renata Chianese-Hutter, Email: info@centrovitae.ch, Tel: 079/501 99 51
Per l’Italia: Cristina Rigamonti, Email: info@cristinarigamonti.com/old, Tel: 348 2916160
ISCRIZIONE:
compilando il modulo scaricabile dal sito www.centrovitae.ch