5. UNA SOSTA… NEL SILENZIO, NELLA PAROLA
Mi prendo una pausa dalle parole.
Il fiume è stato davvero imponente: comunicazioni ufficiali e non, spiegazioni, interpretazioni, annunci e consigli.
Un fiume di parole, profonde e superficiali, vuote e piene, razionali e magiche, centrate e disconnesse, piene di rabbia e di poesia.
Alcune necessarie, altre benefiche, altre ancora intossicanti.
Ad un certo punto, il silenzio si è imposto come un’esigenza fisica.
Non solo quello esterno, inusuale, straordinario, delle nostre città. Ma quello interno.
Una sosta, per favore.
Condivido con te la mia sosta, paradossalmente proprio attraverso delle parole!
Le parole di una amata scrittrice:
“La parola non è il contrario del silenzio, è la parte udibile del silenzio. È ciò che sono gli alberi rispetto alla foresta: la foresta è quello che c’è tra gli alberi e gli alberi rendono visibile la foresta, se così posso dire. Lo stesso capita con le parole. Esse rendono visibile, sensibile il silenzio, gli danno una struttura…. Silenzio e parola stanno insieme: sicché la nostra attenzione deve essere rivolta sia al rispetto che dobbiamo alle parole, al linguaggio, sia al rispetto che dobbiamo al silenzio” (Christiane Singer, Del buon uso delle crisi, Servitium).
Qui sotto, un meditazione per te se senti la necessità di una sosta, se vuoi dare spazio al silenzio, se vuoi ascoltare.
Ari
17 aprile 2020 at 13:00Dal libro “Vita con Lloyd” di Simone Tempia :
“Sta cercando qualcosa, Sir?”
“Un po’ di silenzio, Lloyd. Ma non ne trovo”
“Forse perché non sta davvero cercando il silenzio ma la quiete, sir”
“E cosa cambia, Lloyd?”
“Il silenzio è assenza, la quiete armonia, sir”
“Bisognerebbe capire come trovare l’armonia…”
“Magari iniziando a eliminare le note stonate, sir”
“Dici che vedrò la differenza?
“Di sicuro la sentirà, sir”