27 luglio 2020
8. IL FILO NELLE TUE MANI
«Lasciai a ciascuno la scelta di come legarsi al proprio vicino.
E così dove non c era amicizia il nastro passava teso e dritto,
dove l’amicizia c’era invece si faceva un nodo simbolico.
Dove c’era l’amore veniva fatto un fiocco.»
Maria Lai, Legarsi alla montagna, Ulassai, 1981
Buongiorno a te!
Prendo congedo dal nostro breve percorso con uno spunto che, spero, apra e sostenga i tuoi futuri passi.
E lo faccio ispirandomi a questa donna coraggiosa, Maria Lai, artista che nella Sardegna degli anni ’30, segue tenacemente il filo del suo desiderio, dando vita alla sua arte, tessendo, connettendo, ricucendo…
Di fronte ai suoi toccanti lavori, emerge la super domanda: dov’è il filo del tuo desiderio?
È saldamente nelle tue mani, lo conosci, hai la sensazione di averlo perso, o magari di non averlo mai davvero portato alla luce?
In altre parole, quanto e come sei connesso/a con ciò che VUOI?
Il legame con il VOGLIO è una questione complessa, che non si liquida una volta per tutte ma che chiede di essere ripresa, ogni tanto, nella vita.
Spesso il ‘voglio’ sprofonda in un terreno confuso dove siamo persi, disorientati, annebbiati.
E se qualcuno ci invita lì dentro, molto, molto facilmente emergono i DEVO. (Non so cosa voglio veramente, sai ‘io devo’ fare questo e quest’altro e quest’altro ancora…)
Ma se potessimo entrare lì con una lente di ingrandimento potremmo scoprire che magari vogliamo e non possiamo o, udite udite, che non vogliamo veramente!
Siamo passati dal ’NON VOGLIO’ per approdare qui, alla ricerca dell’origine del filo, della fonte del nostro desiderio, di ciò che anima la nostra anima.
Cosa vuoi davvero?
Cosa muove la tua passione, il tuo entusiasmo, cosa fa vibrare la tua anima?
Poi, in seconda battuta, ti chiederò di occuparti del POSSO.
È ovvio che, in una prospettiva adulta, quel desiderio chiede di essere rapportato alla realtà, a ciò che è necessario per la sua realizzazione.
Ed è proprio in questa costante correlazione, tra VOGLIO E POSSO, che ti chiedo di immergerti.
Grazie alla MATRICE che mi è stata donata dalla amica e professionista Carmen Soru (che ringrazio) e che ho e abbiamo utilizzato in tanti e diversi contesti.
Uno strumento prezioso di consapevolezza che ci aiuta a districarsi nella matassa, sapere dove siamo, definire priorità, tempi e passi necessari.
Non potremmo smarcarsi dai nostri ‘devo’interiori (non quelli che attengono alle nostre responsabilità ma alle decine di devo che riempiono la nostra vita e che sono frutto di condizionamenti, schemi, modelli, idee radicate, etc etc…) se non guardiamo con onestà le possibili combinazioni tra voglio/posso/non voglio/non posso.
Allego la matrice qui sotto con qualche ‘istruzione d’uso’.
Buon lavoro e buon cambiamento!
Il mondo ha bisogno del tuo risveglio.
Cristina
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